Resilienza, le risposte sono dentro di te
Grazie all'affermarsi della Psicologia Positiva c'è stato un crescente interesse da parte dei professionisti della salute al concetto di resilienza ovvero alla capacità di affrontare, superare e addirittura uscire rinforzati dalle esperienze negative della vita.
La Psicologia Positiva (Seligman & Csikszentmihalyi, 2000) è un movimento psicologico che sposta il focus dal riparare ciò che non funziona a coltivare le qualità positive, a considerare non solo la patologia ma anche punti di forza e fattori positivi, a non porsi solo l'obiettivo di sistemare i danni ma anche di sviluppare ciò che funziona ponendo un'accento sulla ricerca dei fattori protettivi, ovvero quelle caratteristiche che possono essere trasformate in fonte di superamento delle situazioni difficili; ad esempio:
- Buona autostima: buona opinione di sè e del proprio valore riconoscendo pregi, qualità, capacità e accettando limiti
- Ottimismo: atteggiamento mentale che tende a cogliere gli aspetti positivi reali delle situazioni
- Supporto sociale: essere inseriti in una rete di relazioni caratterizzate dal dare e ricevere supporto emozionale e pratico
- É bene tener conto che non esiste un singolo fattore valido per tutti e in tutti i momenti ma, nella stessa situazione, un fattore può essere di aiuto per una persona ma non per un'altra e, per la stessa persona, un fattore può essere di aiuto per una situazione ma non per un'altra.
Tendenzialmente la persona resiliente percepisce un senso di padronanza dell'ambiente e degli eventi, definisce un obiettivo significativo e si impegna per raggiungerlo, crede di poter apprendere e crescere da esperienze positive e negative vivendo il cambiamento non come ostacolo ma come opportunità di crescita.
Concluderei sottolineando che la resilienza è una possibilità che potenzia il benessere delle persone e che può essere raggiunta da tutti: un percorso psicologico, ad esempio, può aiutare nella ricerca e nella promozione delle proprie risorse.